“Tanto lavoro da fare”
…paura…
“Vorrei piangere”
…sgomento…
“Vorrei non essere chi sono”
…rabbia…
“Con un solo gesto vorrei cancellare tutto, non così, non così, non così”
…vigliacchi…
“Sì, ho sentito una donna urlare: ils sont des lâches”
…sangue…
“E ho sentito gli spari e le esplosioni”
…libertà…
“E’ il mio compito, sono dovuta venire per tutti loro. Per portarli di là.”
…Noi…
“Ma non ce la faccio a guardarli negli occhi!”
…Noi…
“Continuate a vivere, continuate a sorridere, continuate a cantare. Nulla andrà sprecato.”
…Noi…
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Hela
Ed ora mischiamo le carte, lasciamo che il sogno si congiunga all’incubo e generi piccole creature fameliche dai denti aguzzi sguiglianzandole nude nella notte.
Hela, un nome come tanti, una compagna per la vita. Tutto ho sperimentato nel mio tempo che dura. Nuovi cimenti ogni giorno per lusingarla, per protrarre il suo ultimo bacio. Percorro i sentieri di mio fratello Destino, ma lei mi sorride e mi rimanda ad altra data.
Se mi volgo indietro non vedo come tutti un solo cammino. Vedo invece tutte le biforcazioni dove ho scelto entrambe le vie, vedo le anse della vita dove almeno una volta sono di certo passato come in un labirinto infinito di cui cerco il proprietario, la bestia arcana. Tracce antiche, tracce recenti, sempre mie tracce.
Destino tace reggendo il suo libro, mi guarda e mantiene il segreto delle mille alternative che offre ai miei passi. So che andrò vagando fino alla fine, e anche oltre, poiché i sentieri sono lunghi e non terminano neppure con la morte.
Alla fine
Gli occhi di lei incrociano lo sguardo di lui. E lui si perde in quelle iridi nere profonde come il tempo. Un vortice, ecco sì, un vortice che lo attrae. Ancora un attimo se stesso prima di abbandonarsi…
“Dammi un attimo ancora, devo finire questa cosa, sistemare quell’altra …”
“Vieni tesoro, non c’è più tempo.”
“Ma ….”
“E’ questo il bello, non c’è nessun ma. Alla fine tutti i fili restano sospesi, ci penserà qualcun altro a mettere in ordine. Non ti preoccupare.”
“Dici?”
“Sì, vieni con me, dammi la mano.”
Oltre l’orizzonte
[Image from Comic Sandman]
Hai presente quando chiudi gli occhi e ti aspetti di vedere il buio – solo il buio dico – e invece non vedi il buio proprio per nulla? Ti scoppia nel cervello una galassia di punti multicolori stelle orbite flash sblish esplosioni insomma sì. Il tuo corpo non ha più senso sei proiettato fuori in un’altra dimensione astratto fuori dal continuum pura essenza nello spazio infinito. E freddo.
E poi … poi lentamente …. molto lentamente lo vedi … lagggiù in fondo … un poco oltre il curvare dell’orizzonte .. vedi come tutto converge verso un unico punto nero. Termine e principio, alfa e omega.
Effetto nebbia
Questo è ciò che vediamo. La nebbia avvolge smussa confonde aggroviglia le idee ed il respiro. Crea illusione di morbidezza e fugacità. Avanziamo barcollando in un mondo che umido ci avvolge nel suo abbraccio traditore. Camminiamo lenti per poi scomparire.
“Vieni con me … dammi la mano … sarò la tua guida.”
“Chi sei?”
“Non conta chi sono, conta solo che Sono.”
“Già anche questo è vero”.
Aspettando
“Eccomi”
“Stavo dormendo.”
“No, non stavi dormendo, stavi aspettando.”
“Davvero?”
“Sì davvero. Tutti aspettano, e aspettando si dimenticano l’unica cosa importante.”
“Che cosa?”
” …. ecco vedi? Anche tu …. eppure non è così difficile. ”
“Eddai dimmelo, che cosa si dimenticano?”
” … nulla … nulla … tanto è tardi ormai.”.
Giusto una precisazione
Lei è sempre stata là. Sin dall’inizio dei tempi. Sarà l’ultima ad andarsene. Metterà tutto in ordine e poi un ultimo sorrisino malizioso e tutto sarà fatto. Quando l’ultimo degli Uomini sarà passato oltre, non avrà più senso restare. Che giorno triste sarà quello, dopo tutto questo tempo non avrà più nulla da fare. Forse è per questo che ogni tanto, di soppiatto, fa finta di distrarsi, e permette a qualcuno di tornare indietro. Forse. O forse no.